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I PRIMI QUINDICI ANNI DEL PIEMONTE MOVIE GLOCAL FILM FESTIVAL

Un evento che fa crescere l’intera Regione ed ora occorre convocare gli Stati Generali della Cultura per diffondere le buone pratiche


Il cinema è un’industria nata a Torino, non soltanto per quanto riguarda l’Italia, e quest’arte non è mai veramente scomparsa grazie all’impegno di quanti con passione ed un pizzico di sana follia si dedicano ad iniziative come il Piemonte Movie gLocal Film Festival, che da quindici anni non è soltanto una bella vetrina per cineasti locali e no, ma un elemento di attrazione culturale.
Il programma e le iniziative sono interessanti e credo debba sorprendere come questo festival riesca a mantenere viva l’attenzione con un costante ed impegnativo lavoro che si sviluppa lungo il corso dell’anno.
Il festival vero e proprio conta eventi e proiezioni per oltre un mese senza interruzione, quest’anno l’avventura è iniziata lo scorso 9 febbraio e sta procedendo con eventi in parti diverse del Piemonte ogni giorno, mentre il cuore dell’iniziativa avrà luogo in quel di Torino da mercoledì 9 a domenica 13 marzo 2016 al Movie, al Cinema Massimo e al Cinema Classico.
Quanto vale un festival del genere, ha domandato in conferenza stampa di presentazione Alessandro gaido presidente di Piemonte Movie, annunciando che se i denari da poter spendere a malapena raggiungono i 40mila euro, il valore dell’impegno profuso da volontari e sostenitori si può quantificare in oltre centomila euro.
Tuttavia i veri elementi d’interesse che dovrebbe far accendere i riflettori sull’iniziativa cinematografica sono il ritorno positivo d’immagine su Torino e sul Piemonte e la ricaduta economica immediata, giacché per ogni euro speso in culturale ne tornano indietro da otto a dieci euro mediamente.
Un grido condivisibile grido di dolore si leva affinchè la Regione Piemonte convochi finalmente i tanto annunciati Stati Generali della Cultura, strumento semplice quanto utile per diffondere le buone pratiche e sopprimere sprechi e sottrarre dall’oscurità azioni tutt’altro che nobili che fanno male all’industria della cultura e dello spettacolo.
Un appello a cui intellettuali, artisti, persone di cultura e spettatori non dovrebbero sottrarsi, non soltanto perché non abbiamo più ad essere sprechi e azioni di malaffare, ma anche per ampliare un settore che crea occupazione.
Lo spirito del festival è quello di fare il punto della produzione regionale annuale dando visibilità a film indipendenti che rischiano di non arrivare mai in sala, valorizzare professionisti del cinema piemontese creando o rafforzando legami con il territorio.
L’impegno dell’Associazione Piemonte Movie che da sempre organizza la rassegna è rivolto anche alla scoperta di talenti, che regolarmente vengono segnalati alla Film Commission Torino Piemonte affinché possano ricevere aiuti ed attenzioni.
Il segno tangibile dell’impegno sono infine i 56 film in programma, quindi 10 documentari in concorso a panoramica doc con 8 anteprime di cui tre assolute, una nazionale, tre regionali e una cittadina [tra 32 documentari iscritti] e 31 cortometraggi in concorso a “Spazio Piemonte” [tra 136 cortometraggi iscritti].
Inoltre tre film dello scomparso Claudio Caligari, nella sezione “Il coraggio di fare cinema”, e dieci film di Guido Chiesa, nella sezione “Eclettica”, registi piemontesi che hanno lasciato un segno profondo nella cinematografia nazionale degli ultimi decenni.
L’apertura della 15a edizione, mercoledì 9 marzo alle ore 20.45 al Cinema Massimo in via Verdi 18 a Torino, sarà tenuta a battesimo dal film decisamente glocal, “Venanzio Revolt. I miei primi 80 anni di cinema” diretto da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco, con protagonista uno dei padri del cinema torinese, Lorenzo Ventavoli.
Nel documentario, in anteprima assoluta, lo storico esercente e distributore si racconta, intervistato dal critico Steve Della Casa, attraverso episodi della sua vita e aneddoti legati ad alcuni degli artisti più importanti della storia del cinema, quali Buñuel, Bergman, De Sica, Truffaut e molti altri.
Domenica 13 marzo alle 21.30, dopo la premiazione, il pubblico potrà godere dell’anteprima nazionale di “Madeleine”, lungometraggio girato in Piemonte dai registi Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo, che dopo il World Film Festival di Bangkok e i festival di Sedona e di Dacca, sarà al Cinema Classico di Torino.
Film poetico che racconta il rapporto tra genitori e figli nell’Italia di oggi, attraverso le vicende della piccola Madeleine e di Sophie, due sorelle italofrancesi costrette a fasi forza l’una con l’altra per superare le tante difficoltà che si presenteranno loro durante una torrida estate passata a casa della nonna.

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