Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

L’Alessandria pareggia a Crotone con una buona partita

Uno zero a zero sostanzialmente giusto che permette ai “Grigi” di mantenere a distanza i crotonesi, indietro in classifica. Match giocato con raziocinio e attenzione che consacra la maturità dei “Grigi”, nonostante due situazioni avverse che sarebbero potute essere fatali. Matteo Pisseri a un quarto d’ora dalla fine fa il miracolo e para alla grande un rigore angolato di Maric e, a tre minuti dal termine, la squadra di Longo si ritrova in dieci uomini per una espulsione discutibile di Mattiello. Ma l’ “orso grigio” tiene duro, ribatte colpo su colpo e porta a casa un punto d’oro.

Partita scorbutica con  agonismo a mille. Si gioca su tutti i palloni e, specialmente a centrocampo, ci si contrasta con la volontà di estirpare la palla agli avversari per lanciare i giocatori in avanti. Non un minuto di respiro ma, alla fine, zero a zero. A fine partita la conduzione del gioco risulta praticamente pari mentre i calci d’angolo sono sette a cinque  a vantaggio dei Grigi. Ma niente più.
Il Cosenza tira per dieci volte nello specchio della porta magistralmente difesa da Pisseri ma non riesce a passare. L’Alessandria potrebbe anche andare in vantaggio nel primo tempo con Mustacchio  che si fa parare un tiro da pochi metri e con Chiarello nel secondo tempo, su una delle sue uscite improvvise sul filo del fuori gioco, ma il portiere Festa intuisce e para. Anche Palombi va vicino al gol con un tiro dal limite, teso e ben indirizzato ma, anche in questo caso, Festa c’è. Ma andiamo per ordine.

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I primi cinque minuti sono di osservazione, poi sulla prima puntata a destra dei padroni di casa Maric illude i non molti spettatori dello “Scida” perché segna, ma con l’aiuto di un braccio. Rete annullata (dal VAR) e si ricomincia con un pressing alto dei calabresi e con veloci ripartenze, per quanto possibile, dei Grigi. Tra il decimo e l’undicesimo minuto l’Alessandria ha diverse occasioni in area “rossoblu” ma non riesce ad andare oltre il tiro di Mustacchio respinto bene da Festa. Le azioni si svolgono soprattutto a centrocampo con Fabbrini, Lunetta, Casarini e Parodi a combattere su ogni pallone. Golemic, Awua, Canestrelli e Calapai, per parte calabrese, non si tirano indietro e danno filo da torcere ai mediani in maglia grigia.
Al minuto 15 uno dei molti cartellini gialli comminati ai “rossoblu” locali, questa volta a Estevez che, con Calapai e Nedelcearu, non esita ad usare le maniere forti. Per fortuna l’arbitro Marini è attento e, sostanzialmente, equilibrato nelle sue valutazioni e, così, la partita continua in modo regolare. Il gioco è avvincente e pieno di rovesciamenti improvvisi, anche  se spezzettato da molti falli e ostruzioni. Si arriva, così, al trentaquattresimo con Corazza che ci prova più o meno da centro area ma sbaglia il bersaglio.
La performance del centravanti grigio è sufficiente ma, da un giocatore come lui, ci si attende si più. Ritenta poco dopo Mustacchio ma, ostacolato e pressato come sempre, non riesce a concludere a dovere. Due minuti prima del riposo anche Fabbrini, dopo una triangolazione veloce, prova un tiro forte che, però, viene “murato” da un difensore.

Si riprende con le stesse formazioni e con la medesima impostazione tattica. Sempre il Crotone a pressare alto, nella ricerca del rimpallo e del lancio giusto, con l’Alessandria molto attenta ad arginare ogni tantativo e a bloccare sul nascere eventuali pericoli. Al sesto minuto è di nuovo Fabbrini a tentare il colpo gobbo, ma il suo tiro esce alla sinistra di Festa. Continui batti e ribatti con veloci cambiamenti di fronte ma nulla di particolare fino al 16esimo del secondo tempo quando Estevez per il Crotone, dalla distanza, impegna Pisseri in una parata proprio sull’angolino basso della porta.
Cominciano i cambi e per l’Alessandria entrano Milanese e Mattiello (più tardi entrerà invece Gori a dare una mano in difesa). Esce un confusionario Ba e un Mustacchio volonteroso ma impreciso, anche per i colpi subiti. Si arriva così al momento clou della partita. Siamo al minuto 34 della ripresa e su una giravolta di Kone, Casarini ci mette la gamba. La pressione è minima, l’amplificazione dell’attaccante di colore è invece massima… ma si è in area di rigore, vicini alla porta. Rigore, purtroppo da regolamento. Tira Maric a colpo sicuro, teso, rasoterra sulla destra di Pisseri ma il portierone grigio ci arriva con la mano e respinge. Stavolta non è preciso a ribattere a rete Kone, che tira fuori, e l’Alessandria si salva.
Situazione che ha ricordato quanto successe quattro giorni fa con il Como, con lo stesso Pisseri protagonista ma con – purtroppo – la ribattuta a rete vincente di Lagumina, dopo un altro rigore parato. Il mister del Crotone le prova tutte e mette in campo il promettente attaccante di scuola Inter Mulattieri, ma il risultato non cambia, come non muta l’assetto complessivo della partita.
Crotone a spingere in modo confuso, l’Alessandria razionale in difesa e nei rilanci. La prestazione degli ospiti poteva essere rovinata – proprio alla fine –  da alcune ingenuità, penalizzate in modo eccessivo dall’arbitro Marini, del nuovo entrato Mattiello.
Il giovane tornante esce anzitempo, lasciando l’Alessandria in dieci con la preoccupazione di doversi difendere con un uomo. Ma non succede più nulla di particolare, se non un buon tiro dell’eterna promessa Palombi che impegna Festa ma non porta in vantaggio gli ospiti.
Discreta, comunque , la sua prestazione, come buone le partite di Lunetta e Chiarello. Finisce con un risultato in bianco che soddisfa soprattutto l’Alessandria.
Si muove la classifica …ed è quello che conta.