Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

18 marzo 1973: nostalgia per quelle emozioni irripetibili

Alessandria e Parma si scontrano di nuovo in Serie B dopo oltre 45 anni dall’ultima gara che si disputò nel lontano marzo del 1975 (0-0, in casa degli emiliani). Nelle 20 gare complessive tra le due squadre nel torneo cadetto si contano sei vittorie dei grigi, sei dei gialloblù e otto pareggi, gli ultimi due. L’Alessandria ha pareggiato cinque delle ultime sette partite (le altre sono state una vittoria e una sconfitta) contro il Parma in Serie B.
I Grigi non hanno mai perso nei 10 precedenti giocati al Moccagatta in Serie B: 4 vittorie e 6 pareggi.

Per molti di noi tifosi grigi, però, la partita del cuore resta una che si disputò in serie C, uno scontro diretto per puntare alla promozione alla categoria cadetta.
Era il 18 marzo 1973.

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Le cronache ufficiali parlano di 17 mila di cui 13.770 paganti per un incasso record di 30.719.400 lire: in realtà gli spettatori sfiorarono le 20.000 unità.

Molto numerosa anche la tifoseria ospite: gli emiliani sono sempre stati un grande pubblico!

Il gol della vittoria dei grigi, in una sorta di delirio grigionero, venne realizzato da Roberto Salvadori al minuto 56, uno splendido tiro al volo dal limite su palla servita su punizione da Lorenzetti.

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La leggenda narra che il boato del pubblico si sia sentito ben oltre piazza della Libertà.
Sembrava che, finalmente, la strada per la promozione dei grigi in B fosse spianata, invece a fine campionato saranno gli emiliani a festeggiare, vittoriosi allo spareggio contro l’Udinese: evidentemente ci sono abituati!
Resta il ricordo di quello che era un altro calcio: tutti in piedi, stipati come sardine.
Niente dirette TV, ma solo “Tutto il calcio minuto per minuto” alla radio a partire dal secondo tempo.

Andare al Moccagatta era ancora una festa, un rito domenicale cui tutta la città partecipava: solo passione, senza marketing, senza seggiolini, senza altre “balle”.
Probabilmente non vedremo mai più 20 mila tifosi al Moccagatta e temo che anche quelle emozioni non torneranno.

Felice di averle vissute.


Massimo Taggiasco