Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Ancora una sconfitta per un’Alessandria sprecona

C’è poco da dire…il tre a uno finale a favore del Brescia è il giusto suggello di una partita, ancora volta, gestita male in alcuni suoi passaggi topici.
Non uno ma, forse, tre punti preziosissimi gettati alle ortiche, ripensando alle tre o quattro palle gol a disposizione dei Grigi e, colpevolmente, non realizzate. Le “rondinelle” bresciane, oggi in uno sgargiante color aragosta, hanno aspettato pazienti, centellinando le forze, hanno corso qualche rischio nel primo tempo per poi accelerare nella ripresa. Esattamente quando le forze dell’ “orso” di casa cominciavano a venire meno. Comincia bene la giornata con un pubblico entusiasta ma correttissimo, con cori di incitamento e “curve” colorate (e gremite) come da tempo non si vedeva.
Da segnalare una cortesia di un giovane reporter bresciano che, poiché ero senza cellulare, mi ha permesso di ottenere comunque – tramite il suo – il magico “gieipegh” (.jpg) del “green pass”, un passepartout più importante – oggi – dello stesso biglietto. Sottolineo il fair play delle due tifoserie (più di duemila i sostenitori dei grigi, trecento i bresciani) che hanno evitato epiteti volgari e oltraggiosi nei confronti delle due città e si sono contenuti pure nell’esultanza dei gol. Un esempio da ricordare. Buona la prima anche per i vari servizi di controlli, non semplici, con i tornelli e il “controllo  pass” filati via senza intoppi. La cronaca: subito l’Alessandria in avanti con azioni veloci e solitamente di prima.
Corazza già al terzo minuto avrebbe l’occasione per portare in vantaggio i Grigi ma il portierone finlandese Yoronen si oppone da par suo. L’Alessandria prova a manovrare a centrocampo e a premere sulle fasce ma sono le sguscianti punte del Brescia a mettere più volte in difficoltà la retroguardia alessandrina, specialmente con Leris e Iamello.
Questa prima fase , giocata a ritmi molto alti nonostante il caldo, termina con un lancio di Bruccini a Corazza, intorno al ventesimo, che però non arriva a segno. La partita a metà della prima frazione attraversa un momento di stasi, interrotto da qualche sgroppata di Baijc per il Brescia e dal solito Corazza. Molto bella la sua rovesciata al volo, purtroppo in posizione di offside. Due gialli discutibili ai danni dei locali Bruccini e Corazza innervosiscono non poco il pur corretto pubblico di casa che grida al gol su colpo di testa di Chiarello…purtroppo alto di un soffio. Dopo il 35esimo minuto la partita si infiamma e si assiste a continui cambiamenti di fronte.
Prima ci prova Chiarello con un rasoterra, poi Pisseri compie un vero miracolo su un missile di Baijc a fil di traversa. Si va al riposo con l’amaro in bocca per tutte le migliaia di sostenitori della squadra di casa. Più giusto sarebbe stato  un risultato di uno a zero. Sicuramente il “Moccagatta” sarebbe esploso in un urlo liberatorio, dovuto anche agli stress delle due partite precedenti. Un vantaggio mancato che segnerà tutto il secondo tempo. A inizio seconda frazione sono i lombardi a pressare e, dopo una serie di avvisaglie, con calci di punizione dal limite e calci d’angolo ben tirati, arriva il vantaggio bresciano. Ne è autore Cistana che, freddamente, non si fa scappare l’occasione di castigare un orso grigio troppo pasticcione. Moreno Longo prova a mischiare le carte, inserisce Orlando e Lunetta e, soprattutto, sostituisce un evanescente Palombi con Marconi.
L’Alessandria ci prova in tutti i modi, specialmente con la punta Corazza e l’ottimo (finalmente) Mustacchio (insieme a Parodi) si danna l’anima, con il rischio di esporsi alle ripartenze degli “aragosta con rondine”. E. così,  puntuale arriva il raddoppio su azione pasticciata e piena di rimpalli in area grigia. Questa volta è Iamello, sempre “freddamente”, a mettere in rete con un tiro al volo di rara potenza e precisione. Due a zero e palla al centro. L’Alessandria ha avuto il doppio delle occasioni del Brescia ma, come succede in questi primi turni  di Serie B, esce dal “Moccagatta” con il classico pugno di mosche. A un quarto d’ora dalla fine, dopo manovre faticose e poco produttive il “magico orso” riesce a dimezzare le distanze e a rianimare il pubblico.
E’ Corazza che corregge in rete un pallone prima rimbalzato sul palo alla sinistra di Yoronen. Due a uno e, per quanto possono permettere le forze residue, tutti avanti. I Grigi ce la mettono tutta ma il Brescia è squadra coriacea e ben organizzata. Senza troppi problemi riesce a portare a casa il risultato e, addirittura, ad ottenere l’insperato terzo gol, grazie al subentrante Palacio, che permette ai lombardi di fare bottino pieno.
L’avevamo scritto nella fase precedente questa partita….Se l’Alessandria concretizza quello che costruisce…vince, sennò va a cercarsi delle grane. E’ successo a Benevento e a Pisa. Ora anche al “Moccagatta” con il Brescia.
Le reti sono l’unica dimostrazione dell’efficacia della mole di gioco che, nel caso specifico, nulla aveva da invidiare alle “rondinelle”. Ma, come si dice, “non va dentro”. E, soprattutto, non si fanno punti. Vedremo, in questo caso, la “cura Longo” in cosa si concretizzerà. Oggi lo abbiamo visto sgolarsi fino alle lacrime per consigliare e sostenere i suoi. Ma, evidentemente, non basta. Ancora troppi i giocatori fuori condizione: Beghetto e Mantovani, appena sufficienti, Palombi irriconoscibile, Marconi ancora lontano dalla forma standard…
Quindi molto da fare e in poco tempo….Ci riusciranno i “Longo boys”?

 

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