”Paulo Dybala” – ‘Toda Joya Toda Bellessa’
”PAULO DYBALA” – ‘Toda Joya Toda Bellessa’ – e nonostante tutto: ‘Todo Modo’, Tutto non cambia.
di antonino freni
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La Solitudine del numero “Dieci” continua attraverso i tempi ad ammantare suo malgrado i più chiari e ben ‘acclarati’ Fenomeni. Oggi è il Turno favorevole di Paulino Dybala.
Come lo fu a suo tempo, tanto per citarne uno della stessa ‘consimile’ Valenza, Così a caso… (:) “Il Cobra Re-Coba” già gloriosa pagina impressa – sciascianamente – . “Noi non ci saremo” più ma i grandi Esteti rimarranno nel tempo a decantare immense imprese. < A Futura Memoria > sulle Figurine Parlanti. Il fantastico Alvaro sempre siederà tra i grandi che mai e poi mai dimenticheremo. Grazie ad < H.G > .
Chi non si ricorda di ‘Pinturicchio’ volutamente semi-sprezzante l’appellativo: Poi … Appropriate Risposte a suon di gol e giocate di rara Bellezza. Altro numero Dieci del tutto ‘fago-citante’. E, Sebastian Giovinco: trattato come un superfluo rifiuto. Eppure tutt’oggi – non profeta in Patria – con pertinacia rintuona i suoi capolavori.
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Pur sempre preferito e votato con il massimo dei Voti dai più convinti estimatori, dagli amanti delle raffinatezze e degli incantesimi in ogni loro versione talvolta e quasi sistematicamente il Regista, lo stratega, l’uomo dalla grande visione di gioco, il costruttore di imprese storiche viene costretto a volare basso per non incorrere nei fulmini e nelle dialettiche ‘saette’ dei ‘settari’ Allenatori, Mister, Direttori Tecnici etc. che durante questo o quel ‘famigerato’ frangente ‘autolesionistico’ rimproverano rimbeccandoli anche in momenti inopportuni. Non è sfuggito a questa sconsiderata avventura il piccolo Paulino Dybala. Impressi Prismatici Espressionismi…
Viene scartato e messo fuori rosa con il classico metodo ‘Rocambol’: salvo poi, l’autore ritornare sui propri passi per il vistoso errore commesso e cullarsi il prezioso gioiello della formidabile squadra. Questo ragazzo dai piedi d’oro ne siamo convinti regalerà alla sua Juventus la conquista della Coppa dei Campioni già da tempo sfuggita dalle mani per contrarie e s-fortunose avversità. Dybala nei momenti di stasi della squadra sfodera dalle proprie scarpe la mossa vincente. Già successo in corso d’opera quest’anno e anche in precedenza in momenti critici risolvendo situazioni imbarazzanti – provvidenzialmente – davvero alla Grande.
Sempre vo(l)tato per dimostrare che la sola ‘campionatura’ che lo avvolge non sarà mai protetta dal virus dello ‘screditamento’ che s’insinua anche sui più strenui e capaci addetti ai Lavori. Maneggiare con estrema cura e cautela sembra sia difficile e per queste ragioni anche i veri Campioni a volte piangono per le immeritate ‘contestazioni’
Laggiù nel roseo roseto del parco favorito della “Favorita’ esordiva il piccolo Principe dalla rima baciata in ogni senso e con un’altrettale ‘Rosa’ di tutto rispetto rinverdiva i Fasti di un grande Palermo Calcio: quel caratteristico calciatore era Dybala – quasi un esordiente – oggi un eclatante campione di Fama Internazionale.
Doveva approdare all’Internazionale – dopo potremmo dire superficiali trattative – ma l’affare sfumò e non sapremo mai il motivo per cui il passaggio non si sia positivamente concluso. Oggi quell’Inter con il soverchiante passo devastante di Candreva su gran parte della Fascia e nella restante altra fascia la Perla Rosa Dybala con l’eleganza, la precisione di tiro e la magia del talento l’Inter sarebbe diventata con concupiscenza più Internazionale che mai. Paulo D. avrebbe donato all’Inter ben più ‘rosee’ aspettative. E, purtroppo la storia segue un proprio imprevedibile fatidico ‘Corso’ e nulla cambiò.
Un ragazzo capace di trasformare un ‘Roveto’ in un ‘Roseto’, fermo restando che pur anche il Roveto riveste magnificenza nella sua essenza selvaggia e nella robusta composizione. Fortezza nel primo caso: Classe ed Eleganza e perfetta aggraziata ‘fioritura’ nel secondo.
Il più delle volte al fatidico ‘catodico’ numero 10 viene dato da percorrere un angusto percorso: Triste, segnato, ma lietamente vincente – rinfrancato – dieci volte su dieci il cammino trionfale dell’Uomo calciatore dotato sempre di una classe indiscussa – padroneggiante – rispetto alla ‘dotazione tecnica’ riservata agli altri comprimari.
Un quasi identico Destino accompagna quel numero 10 ben incollato sulla maglia di tutti i campioni nessuno escluso indotti caratterialmente a sostenere la propria squadra col detenere il peso più ingombrante e importante che possano portare addosso. Traguardi dieci volte su undici raggiunti con abbellimenti ornamentali in ogni ‘fiordo’ del campo. La ‘ripetizione ‘ d’obbligo.
I ‘Fiori all’occhiello’ per convenzione delle squadre che si affidano alla bontà pedestre degli innati campioni: talvolta subiscono uno strano strappo ‘oscurantista’ da parte anche dei più provetti e titolati Allenatori, non sappiamo se per ‘Invidia del Bene’: sì! Avete sentito bene, quel Bene, quella Bontà che solo i ‘predestinati’ possono magneticamente icasticamente dotarsi coll’avere più incisività nelle trame di gioco, in barba alla trita, vacua e compassata quotidianità di tal’ Altri … In vista senza speciali meriti.
Su Codesti magnifici danzatori delle note calcistiche per in-verosimile o misteriosa calpestante facezie c’è chi osa insinuare nella orpellata orchestrazione di magnifici giocolieri: il seme del dubbio. Nella Sorte dei Predestinati e baciati dalla Fortuna si vedano – similari trattamenti – gli Zola, Antognoni, Capello, Totti, Del Piero e ancor tra i Tanti … “Una Traccia indelebile”.
Scomodando niente meno che ‘Seneca’ traendo dal “De brevitate vitae”: < Vi è un’opposizione di senso tra il vixit e il fuit ‘nel tempo’ nella vita. C’è un’opposizione tra il vivere adempiendo col proprio speciale ‘officium’ al progetto della divinità >. Nel caso di Dybala lo speciale e splendido vissuto nel mentre nell’opposto in quel ‘fuit’ vi è l’antitesi con l’essere identificati alla stregua di una semplice “Pedina” nel mondo sulla quale possano gli eventi e quell’intrinseco tempo risulterebbe ‘insignificante’ al termine di quella minimalista ‘carriera’ fatta di presunte presunzioni di superiorità.
Per Tutti Costoro – con le qualità primarie e superiori – rimarranno accesi e in evidenza con più accessibilità ‘mediatica’ i ‘Trionfali Trofei’ dei Vincenti poiché la Grazia, la Finezza, il Gioco, quel Tocco di classe in più che Li pervade energicamente emergerà sempre. Ormai nella gergalità del momento sempre più ‘preda’ dei luoghi comuni anche il più ‘villico dei villici’ osa dire: ‘Non ti curar di lor ma guarda e passa”: con vuota retorica espressione. L’Asserzione ormai abbondantemente superata è stata affibbiata e lasciata ai “Mega Megatteri” che affollano ogni ‘mare magnum’ della quotidianità pieni e tronfi di quell’ego smisurato che ben non fa neanche a Lor medesimi, chiusi nel loro recinto di presunti … (.) E, qui ci fermiamo per non sfiorare il qualunquismo. Le Megattere invece ‘baldanzosamente’ ballano e danzano nel vasto oceano inneggiando alla Vita e alla Libertà più esilarante della Loro esistenza. Chissà perché al ‘femminile’ c’è sempre più Gioia e Bellezza?
Quanti numeri Dieci ‘esiliati’ presso gli esteri ‘Eden’ calcistici?!? Verratti, Zola, il piccolo Principe juventino S. Giovinco tanto per citare i primi che vengono in mente.
Però voltando pagina la Loro eccellenza rimane nel tempo. La stessa identica sorte sembra toccare anche i ‘nervi tesi’ dei numeri Uno: già di per Loro in continua solitaria ‘sofferenza’. Nel mentre un attaccante può ricevere incoraggiamento nei momenti difficili in reciproca Solidarietà e Sostenibilità dai propri Compagni, per il Portiere d’altra parte – inevitabilmente – l’errore accidentale lo potrebbe ‘traumatizzare’ col segnarlo per il tempo a venire. Casi a ‘bizzeffe’. Nel contempo le Parate d’immenso valore, la salvaguardia della Rete con trepidante attenzione l’occasionale sfoggio di bravura subiscono l’apprezzamento del momento. Nel difficile cimento quel ‘memento’: lo scoramento del tifoso si ripercuote inevitabilmente sul medesimo facendogli dimenticare che l’importante sia: oltre che competere in prima battuta anche il gareggiare. Il ‘mercato’ non ammette ‘buche e bacche’. Il ‘dio’ denaro suona il suo ‘din don dan’ non ammettendo errori di sorta. Il gioco si trasforma in una specie di sortilegio ora proficuo e produttivo, ora in perdita e soccombente.
Ricordiamo Tutti ex Bambini, Adolescenti la grande ‘nomea’ dei Portieri e dei Registi: il resto un po’ meno. I registi lasciano la loro traccia indelebile in virtù di una connaturata eleganza e signorilità nel vivere e nel vestire.
“Nell’appassita solitudine senza fionda il ‘giocoliere’ … danzava. Mezzo lato e del mondo era la sua ‘arena’, di mercurio e di sole addormentato l’altro lato”.
I Portieri vivono all’ombra dei Pali, un’ombra che non li protegge del tutto ma trovano ugualmente la forza di reagire ai continui pericoli della forsennata Bagarre che d’innanzi si para. ‘Ghezzi, David, Trebbi…’ ‘Sarti, Burgnich, Facchetti…’ e poi Anzolin, Mattrel, Cudicini, Albertosi,
“La Luna brilla sul mar, sulla vela geme il vento e alza lievemente onde argento e azzurro”. Le miriadi di colorate vistose ammalianti divise che indossano ovunque i Campioni di ogni origine: colori che accalorano tutti gli stadi.
Gli uni preparano e gli altri parano: La Costruzione dei Fenomeni. Tutto il resto potrebbe arrancare, ma non è così: vale – nell’insieme – il gioco di squadra, la sua coralità, fare Gruppo e Spogliatoio ed esemplari comportamenti: i Bambini e i Giovani nella loro tenera età li prendono ad esempio.
Foto tratta da: transfermarkt.it