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Quindicinale di calcio e non solo

Lorenzo Carini: “La Serie C ripartirà non prima di settembre”

Il coronavirus ha bloccato tutti gli italiani facendo fermare anche il calcio che, proprio in questi giorni, si interroga se finire qua il campionato di quest’anno. Abbiamo fatto il punto con il collega Lorenzo Carini di TuttoC.

Vista l’attuale situazione in Italia – spiega il collega -, non credo ripartirà la Serie C. Non penso, ma spero di sbagliarmi, che si riesca ad uscire da questa emergenza in breve tempo e soprattutto tutti nello stesso momento: la situazione nelle regioni colpite per prime dal coronavirus si evolverà in modo sicuramente differente dalle regioni del Sud. Il calcio non muove solo i giocatori, ma anche arbitri, dirigenti, presidenti, magazzinieri. Se ne riparlerà da agosto-settembre con la nuova stagione”.

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Intervistato da La Stampa il Presidente dell’Alessandria Luca Di Masi ha detto che sarà dura la prossima stagione trovare venti squadre che si iscrivano al campionato a causa dei grossi problemi economici comportati dal non giocare tante partite in questa stagione.

Una riforma del campionato di Serie C è assolutamente necessaria – prosegue il giovane giornalista –, a maggior ragione dopo l’avvento del coronavirus. Adesso però penso sia più opportuno soffermarsi sulla salute, sarà importante capire quali saranno gli scenari possibili nei prossimi mesi. Poi si proverà a ragionare anche sulla divisione tra serie c elite e torneo semi-professionistico, mi piace come idea ma sarà attuabile sicuramente dal 2021-22 e non fin da subito. Il Presidente dell’Alessandria ha sottolineato i problemi economici: o il governo aiuta, o la Serie C rischia seriamente di sparire. Vorrei esprimere la mia vicinanza alla Pergolettese per il momento complicatissimo che sta vivendo. L’AD Fogliazza ha perso il nipote di soli 37 anni e il medico sociale delle giovanili: a Crema la situazione è complicata. Abitando non troppo lontano posso confermarlo e spero che tutti prendano come esempio la forza di questo presidente che, nonostante tutto, sta resistendo, anzi, forse si sta impegnando ancora di più di quanto fatto in precedenza per ritagliarsi soddisfazioni da dedicare ai cari scomparsi”.

Un aiuto, per il collega, dovrebbe arrivare dal Governo.

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Il calcio – continua – è uno dei punti di forza nell’economia dell’Italia. Forse bisognerebbe copiare dall’estero, ossia fare in modo che le squadre più blasonate aiutino quelle più in difficoltà: un fondo creato dai giocatori di A per quelli di C non sarebbe male. I presidenti di Serie C sono imprenditori, molti hanno aziende chiuse per il coronavirus e dunque in loro aiuto dovrà arrivare lo stato. Altrimenti saranno guai per tutti”.

Infine per Carini è impensabile che gli abbonati vengano risarciti al 100%.

Gli abbonati non possono assistere alle partite per cui hanno pagato ma il motivo è il Coronavirus e dunque un’emergenza inattesa da chiunque – conclude Carini –. I prezzi degli abbonamenti in c non sono certo quelli di a e considerando le difficoltà in cui si ritrovano molte società, probabilmente sarei d’accordo con un rimborso solo parziale. Sicuramente non totale sulle partite non viste, incluse quelle a porte chiuse per il girone c. Un’opzione puo essere quella di offrire sconto per l’abbonamento del porssimo anno”.