Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Questa è l’Alessandria che vogliamo!

IMG_0634Silvio, siamo passati dalla cocente delusione di San Siro alla vittoria sfolgorante di Meda-

Contesto entrambe le tue affermazioni: quella di San Siro non è certo stata una delusione cocente, quella di Meda, a quanto pare, non è stata una vittoria sfolgorante.

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A San Siro abbiamo perso 5 a 0.

Abbiamo perso 5 a 0 contro una formazione di due categorie superiori, che ha vinto 7 Coppe dei Campioni e contro la quale abbiamo vissuto un sogno senza sfigurare.

Senza sfigurare perdendo 5 a 0?

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Il punteggio è stato un po’ troppo severo nei confronti dei Grigi e principalmente frutto di due notevoli sproporzioni: l’incapacità dell’Alessandria di segnare almeno un goal nelle rete del Milan e taluni deficit macroscopici della difesa alessandrina rispetto agli attaccanti rossoneri.

Speravi che le cose andassero meglio?

Se i difensori dell’Alessandria, in primis Morero, fossero stati più attenti, se gli attaccanti alessandrini più cinici, probabilmente la partita sarebbe finita sul 3 a 1 e non sul 5 a 0 e noi ci saremmo tolti la soddisfazione di segnare un gol nella tana del diavolo.

C’è qualcosa che ti è piaciuto particolarmente?

Sì, l’intraprendenza di giocatori come Iocolano e Marras e anche, in parte, Nicco che hanno lottato davanti alle migliaia di spettatori di San Siro senza alcun timore reverenziale. Questo è il carattere dei grigi che voglio.

E della partita contro il Renate cosa possiamo dire?

Intanto che Mister Gregucci è tornato ad una formazione più convenzionale, confermando che Loviso, per lui, sta bene in panchina e che a questo punto ci sta bene anche Fischnaller nel momento in cui Marras e Iocolano sono in piena forma.

Non si sono visti, invece, né Sabato né Morero.

Che significato ha il 4 a 0 contro il Renate, dopo il 5 a 0 di San Siro?

Enorme. Perché è stato la dimostrazione non solo del tasso tecnico dell’Alessandria, che tutti conosciamo, ma soprattutto del grande carattere di questi uomini che hanno assorbito perfettamente la fine non certo lieta del loro sogno e che si sono riscattati con una prova maiuscola e, soprattutto, con un punteggio decisamente rotondo. Questo è il carattere di cui avremo bisogno ai play-off.

Primo posto completamente perduto?

Non ancora dal punto di vista matematico, ma certamente è improbabile pensare ad un aggancio al Cittadella perché il divario è troppo importante, troppo poche le giornate a disposizione e soprattutto perché il passo della squadra veneta sembra veramente notevole.

Dobbiamo puntare ai play-off?

Certamente sì, ho ancora ben presenti le cocenti delusioni dell’Alessandria di Oscar Piantoni e dell’Alessandria di D’Angelo dello scorso anno che, dopo essere state per lunghi periodi in testa al campionato, non solo hanno perso la leadership ma non sono neppure riuscite ad agguantare il treno dei play-off: un treno che quest’anno non deve assolutamente sfuggirci.

Alcuni “gufi” sostengono che l’Alessandria abbia quasi sempre perso ai play-off.

Intanto non è vero, e poi quando si vive un mini campionato qual è quello dei play-off bisogna infischiarsene solennemente delle statistiche e della storia e pensare semplicemente ad avere le gambe toniche e la testa determinata per far valere il proprio tasso tecnico: l’Alessandria quasi certamente non andrà in serie B attraverso la prima posizione di classifica, ma può ambire alla serie cadetta passando dai play-off ed su quell’obiettivo che dobbiamo concentrarci.

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