Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Addio a Ferrari, da Zico alla Spagna e ai Grigi

SAN DONA’ DI PIAVE – Raccontava di quando, in estate, Capello e Sacchi spiegavano moduli e pressing con i bicchieri e lui osservava la ‘bellezza’ della spiaggia.

Soprattutto, Enzo Ferrari consegnava frammenti di quei quattro anni all’Udinese, quando aveva una rosa stellare, con Zico ed Edinho, ma anche con Franco Causio. Ed era bello sentirlo parlare, di calcio e di uomini, di calciatori che hanno fatto la storia del football.

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Oggi il mondo del pallone piange un grande interprete: avrebbe compiuto 83 anni il 21 ottobre, Ferrari, classe 1942, da ragazzo anche in bicicletta, la passione del papà, che fu allenatore anche di Moreno Argentin, ma poi aveva prevaldo il calcio.

Molte maglie per l’ala possente, dal tiro potente, un gol su tutti, quando era al Palermo, all’Olimpico, contro la Roma, da 70 metri, con un aiuto del vento di tramontana, lo ripeteva spesso, che aveva trasformato un lancio  per Troja in una conclusione beffarda e imparabile.

Decine di aneddoti su Zico, ma anche su quell’unica stagione in Spagna, primo italiano chiamato dalla Liga, al Real Saragozza, memorabile il 2-1 al Bernabeu al Real Madrid stellare di Butragueno e Valdano. E un po’ di rimpianti per essere tornato in Italia.

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Due stagioni in grigio

All’Us Alessandria era arrivato il 22 novembre 1995: cambio in corsa, al posto di Gianfranco Motta, chiamato dal ds Renzo Melami, il presidente era Gino Amisano, fra le persone più vicine Franco Gatti, in panchina sempre seduto accanto a lui, e Angelo Orsi.

Come vice Tony Colombo, una formazione che avrebbe meritato classifica più alta, soprattutto nel campionato successivo, 1996-97, quello del silenzio stampa a parte invertite, i giornalisti nei confronti della società, a Ferrari dispiaceva molto non spiegare le partite, le scelte tecniche, il lavoro in settimana.

Aveva a disposizione una rosa da posizioni di vertice, Mariotto, Lizzani, Califano, Bellini, Bertoni, Ferrarese, Toccafondi, Carletti, Livon, Avallone, Della Morte, Fontana, Giraldi, Notaristefano, Memmo, Fresta e i due giovani talenti De Martini e Scaglia.

Fu solo 7° posto, a fine stagione strade diverse, Ferrari fece ancora panchine alla Juve Stabia, all’Ascoli e all’Arezzo e un anno da mministratore delegato della Triestina, che aveva allenato per tre stagioni.

Oggi l’Udinese lo ha ricordato, in campo e sui social. E Angelo Orsi affida a fb un pensiero, “quanti ricordi amico mio. Riposa in pace”.