L’Alessandria festeggia la promozione con una vittoria

Una vittoria non facile, quella ottenuta con la Gaviese, squadra di centro classifica, ormai tranquilla ma che, come si suol dire, “ha onorato l’appuntamento” con una prestazione di qualità. Alla fine il risultato è giusto, perché il divario tra le due squadre non é maggiore del “2 a 1” maturato sul campo. A farla da padrone, comunque, in questa giornata con tempo coperto ma senza pioggia, è stato il pubblico, il meraviglioso pubblico dello stadio “Moccagatta” che ha presentato tutte le possibili insegne, scritte, bandiere a disposizione per far capire alla squadra che “Alessandria c’è” ci crede e merita una posizione consona alle sue tradizioni sportive e alla competenza, mi sia consentito, della stragrande maggioranza del pubblico di “fede grigia”. Mai fazioso e onesto nella valutazione dei falli, spesso in disaccordo con cori offensivi e gratuiti e con manifestazioni di bullismo mascherato da tifo, che poco hanno a che vedere con lo sport, un esempio di sportività e capacità di analisi riconosciuto da tutti.
Con uno sport, quello del calcio, particolarmente amato dalla città e dai suoi cittadini. E, lo ribadisco, con un pubblico che mal sopporta gli amici “dell’ultimo minuto”, specie quei personaggi politici che non si sono visti per tutto l’anno, né in casa, né fuori e che – guarda un po’ – facevano bella mostra in prima fila di tribuna permettendosi apprezzamenti su questo o quel giocatore. Immaginando persino quale destinazione prossima toccherà ai vari Pellegrini, Muratori, Ventre, Boveri ecc. pezzi pregiati che il corso del campionato ha valorizzato. Ma andiamo per ordine e arriviamo alla fine a qualche conclusione, compresa una dura critica alle ultime Amministrazioni Comunali che non hanno saputo mantenere i Grigi, con gli opportuni aiuti, nei ranghi che loro spettano.
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Inizia subito l’Alessandria a menar le danze, facendo capire ai quasi tremila presenti che anche l’ultima giornata di campionato “conta”. La formazione presenta novità con Menino in porta, Tozzi, Cirio, Straneo e Massaro subito in campo. Infatti già al primo minuto Riccardo Pallavicini, buon portiere della Gaviese, deve impegnarsi per respingere un tiro di Massaro, girato sulla traversa da Tozzi. Capitolerà, comunque, due minuti dopo, su una azione fotocopia, cross da sinistra di Maggi, mischia in area “azzurra” (bianco-azzuri il Gavi, in divisa “grigia” l’Alessandria) e colpo di testa finale di Tozzi. Uno a zero e “Moccagatta” ancora più carico. >>Con l’aggiunta di cori per le squadre “gemellate”, per il Genoa, il Viareggio e per il francese Toulon. Molto apprezzato, tra l’altro, lo striscione preparato dai Gaviesi, riferito ad un supertifoso “grigio” , il mitico “Geppo”, con applauso finale di tutto lo stadio. Intanto la partita prosegue e la Gaviese, dopo aver accusato il colpo a freddo, lentamente, si rianima. Si porta avanti ma, allo stesso tempo, presta il fianco a rapidi contropiedi dei Grigi. Prima Massaro, poi Ventre vanno vicini al raddoppio con due conclusioni fuori di poco. Siamo al minuto 33 della prima frazione e l’Alessandria soffre, se vogliamo usare questo termine, solo le palle inattive. Bravissimo in questo “fondamentale ” il capitano Federico Tavella che continua a pennellare punizioni e calci d’angolo. Su uno di questi cross (nel caso specifico di Andriolo) si fa trovare pronto il centravanti in maglia azzurra Giordano che da due metri infila Menino. “Uno a uno” e palla al centro. Ormai siamo a sei minuti dall’intervallo e l’Alessandria prova a riprendersi dall’inatteso pareggio ma, per il momento, si resta sul risultato di parità.
Si riprende con i Grigi in attacco e dopo due palle gol non sfruttate a dovere (e una paratissima di Pallavicini su Ventre) si arriva al “2 a 1”. Una triangolazione veloce partita dai piedi di Straneo e Mazzucco, coinvolge Pellegrini e, infine Jacopo Tozzi che, con un tiro preciso, supera l’estremo difensore gaviese. Dal decimo minuto in avanti niente di particolare da segnalare con una Gaviese che evidenzia un calo nell’intensità del pressing e un annebbiamento complessivo a livello di impostazione delle azioni. Evidentemente il primo tempo, giocato alla pari con i Grigi, ha lasciato il segno e, al massimo, gli uomini di Alessandro Pagano. si limitano a lunghi lanci sperando nella buona sorte. L’Alessandria, per la verità, avrebbe l’occasione di coronare con una terza segnatura una prova sicuramente positiva ma il rigore, calciato da Erbini, è stato ben intuito dall’ottimo Pallavicini che, in qualche modo, ripara al “mani in area” evidentissimo di un suo difensore poco accorto. Dispiace per Mario Erbini che avrebbe potuto festeggiare nel modo migliore il suo rientro dopo un infortunio non semplice che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per cinque giornate. L’impegno profuso durante l’anno, il fatto di essere stato comunque un “faro” al centro dell’attacco “grigio” gli permette comunque di uscire a testa alta a fine campionato, così come per tutti gli altri protagonisti della promozione. L’emozione del rigore sbagliato non ha comunque intaccato la voglia di vincere dell’Alessandria che, senza particolari patemi, ottiene una vittoria importante anche se non più fondamentale per la classifica.
Ora il salto di categoria, con la serie D a portata di mano, finalmente. E qui occorre fare alcune riflessioni: 1. Diffidare di chi promette mari e monti, in caso di acquisto della Società, specie in presenza di millantatori. 2. Valutare con attenzione i prossimi passi: cessioni e acquisti di giocatori (e forse eventuale rinnovo all’allenatore in carica) solo in funzione di un campionato di vertice, con la Serie D nel mirino. 3. Tenere i giocatori che hanno dimostrato di saper ben figurare e di impegnarsi fino allo spasimo. Pellegrini, Muratori, Ventre, e tre o quattro altri dovrebbero essere dichiarati incedibili, perché da loro e con loro deve iniziare il rilancio.
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Un rilancio che è solo ed unicamente dei giocatori, dell’allenatore e della Società, con una Amministrazione comunale che si sarebbe dovuta far carico (sia con Cuttica che con Abonante sindaco ) delle spese necessarie per mantenere la squadra almeno in Serie D. La città, i cittadini , hanno dimostrato di esserci, l’Amministrazione meno. Ricordo, al proposito, un dialogo telefonico avuto con il precedente Assessore allo sport (Giunta Cuttica di Revigliasco) che si mostrò “preso” dalla questione (si navigava in bassa classifica in serie C e molti erano già i segnali di crisi finanziaria) ma si dichiarò “impossibilitato a fare di più” per la squadra. Chi subentrò dopo, di altro colore politico, fece alcune operazioni importanti ma tardive… i tempi per il mantenimento dei Grigi fra i “professionisti” erano tramontati in modo brusco e solo un miracolo avrebbe potuto cambiare la situazione.
Bene…di questo “miracolo” sono protagonisti questi ragazzi, questi allenatori (ricordando oltre a Merlo i suoi collaboratori) e questa Società. Ora siamo ad uno snodo cruciale…vediamo di non fare più errori. Tutta una città ci / vi guarda.
Pier Luigi Cavalchini