Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Eugenio Dragone: “Dalla Boxe si imparano tantissime cose”

Eugenio Dragone
Eugenio Dragone

Abbiamo incontrato Eugenio Dragone, titolare di una nota palestra cittadina (la “tana del dragone”) dove si impara il pugilato e, magari, anche qualche insegnamento per il futuro di tanti ragazzi.

Eugenio, presentati ai lettori di Hurrà Grigi.

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Mi chiamo Eugenio Dragone, sono il primo tecnico in Alessandria, ho aperto una scuola Federale (Fpi Boxe Alessandria), la mia Asd si chiama “La tana del Dragone Boxe Alessandria”. Questo anno siamo completamente attivi, è già due anni che abbiamo iniziato, siamo attivi a livello agonistico, quindi abbiamo tutte le carte in regola per emergere.

Come nasce la tua passione per il pugilato?

Da tantissimi anni. Ero un ragazzino; sono diventato campione italiano a 17 annidi Full Contact, volevo specializzarmi nel pugilato e ho conosciuto la “Apv” di Valenza, dove Cavanna Attiio, è stato il mio primo maestro di pugilato. Mi sono innamorato del pugilato, non sono più andato via dal mondo della boxe. Da Valenza mi sono trasferito a Voghera dove ho conosciuto la grande scuola Boxe di Voghera dove c’era Giovanni Parisi: da lui ho imparato tutto quello che potevo imparare. Purtroppo a 23 anni mi si è spento questo sogno dato che ho avuto un bruttissimo incidente. Il sabato precedente avevo fatto un match a Voghera e sono stato premiato come miglior pugile combattendo contro il campione siciliano e battendolo ai punti. Purtroppo ho avuto questo bruttissimo incidente e la mia vita è completamente cambiata. Ho dovuto combattere per tornare ad essere quello che sono oggi. Una volta che ho ripreso ho fatto il maratoneta, ho avuto una grande passione per la corsa e quando è morto Giovanni Parisi, nel 2009, ho voluto diffondere quello che lui ha insegnato a me: la passione per la boxe e per la vita perché dalla boxe si imparano tantissime cose; non è uno sport violento. Da qui si innescano tantissime emozioni, il principio di tutto è l’umiltà, l’umiltà di essere persone umane, soffri tantissimo: se una persona ha voglia di soffrire cambia e crea una nuova personalità.

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Attualmente quante persone frequentano la tua palestra?

Bambini ne abbiamo circa 12/15 che viaggiano da un minimo di 6 anni a un massimo di 12 anni. Poi ho dei ragazzi dai 13/14 anni, dove al compimento dei 14 anni incominceranno a fare i primi match. Poi ho ragazzi che vanno dai 17 ai 25/28 anni che sono un’altra decina. Dopo di che ho gli amatoriali che sono gli ultra trentenni, quarantenni come me. Quindi abbiamo un totale di 30-35 iscritti dai più piccoli ai più grandi.

In questo periodo il livello del pugilato in Italia?

Da poco mi sono laureato tecnico, arrivo dalla scuola di Assisi, dove c’è proprio la nazionale. Teniamo conto che un Paese piccolo come l’Italia in confronto al Mondo riesce sempre a portare a casa delle medaglie. Ci sono Paesi come Cuba, Jamaica, Tailandia, ci sono sudamericani, ci sono messicani, ci sono pugili come da noi giocatori di calcio ma nonostante ciò nel nostro piccolo l’Italia viene sempre fuori. Io lo vedo molto forte ma poco frequentato, poco pubblicizzato. Ecco il motivo che mi ha spinto ad aprire una scuola di pugilato ad Alessandria dopo i tempi di Michelon. Dal 1972 che non esiste una scuola di pugilato in Alessandria.

Altri sport

Mi piace tantissimo vivere la vita. Sono un amante del trekking, mi piace molto camminare in montagna in quota. Il mio prossimo obiettivo è l’Himalaya. Amare solo la vita.  

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