Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Matteo Rubin, coi Grigi la promozione più emozionante

In occasione della prossima partita, in programma lunedì 25 aprile al Moccagatta alle ore 15 Alessandria – Reggina, abbiamo scambiato due chiacchiere con Matteo Rubin, protagonista, lo scorso anno, della promozione in serie B dei Grigi dopo 46 anni, ma protagonista anche nel recente passato tra le fila dei nostri avversari.

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Matteo, tu sei un doppio ex ed hai ottenuto una promozione con entrambe le squadre. Il momento più bello della tua permanenza in Alessandria lo sappiamo tutti. Il momento più bello di Reggio oltre quello della promozione?

” Quell’anno è stato tutto molto bello, perché la squadra non era stata costruita per vincere direttamente. C’era il Bari, il Catanzaro che erano più forti di noi. Però da inizio campionato siamo passati davanti e siamo arrivati in testa, prima del Covid, quando hanno fermato tutto, con 10 punti di vantaggio sulla seconda. Il dispiacere infatti è proprio quello. Sarebbe stato bello vincere sul campo, non così, a causa dello stop imposto dalla pandemia.”

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Dopo la finale play-off e quel famoso rigore da promozione, c’erano dei margini per te, per restare ad Alessandria?

“Non credo. Io ero in prestito secco. Già a gennaio ero stato vicino ad andar via, però ho fatto di tutto per rimanere perché sapevo che, nonostante non fossimo messi bene in classifica, sentivo che quel campionato avremmo potuto fare molto bene, se non addirittura vincerlo. Non giocavo molto come avete potuto vedere, per cui era difficile che potessi restare. Società e Mister avevano altre idee e quindi sono partito. Forse è stato giusto così. Se restavo per stare in panchina a guardare, sarebbe stata dura. Però è stato importante anche quello. Nel momento in cui mi han chiamato in campo ho sempre dato il mio massimo. Sono contento comunque di come è andata. E’ stata una bell’esperienza. Ho lasciato un bel ricordo. Ne sono felice.”

Anche a Reggio hai lasciato un bel ricordo.

“Sì, credo e spero di sì. Diciamo che in tutte le piazze dove sono stato, sono sempre stato bene, mi sono trovato bene, mai avuto nessun problema. Logico che quando vai in una squadra e vinci, le cose si amplificano e ti ricordano con maggior affetto. Sono stato bene anche a Foggia. Ho mantenuto i rapporti con più persone, compagni ed ex compagni di squadra e società.”

Ora faccio un po’ il tifoso curioso e provo a metterti in difficoltà. Tra trent’anni, tu hai il nipotino sulle ginocchia, quale promozione racconti per prima?

“Sono due cose diverse. In realtà sono tre le promozioni, con Foggia. Logico che, se parliamo delle ultime due, ti dico Alessandria. Perché è stato un anno difficile per tutto, per la squadra, per la società per i tifosi. Siamo arrivati alla penultima partita col Como che potevamo vincere direttamente, però sappiamo tutti com’è andata. Poi giochi l’ultima partita, sei secondo. I play-off giocati dopo quasi un mese. Vai a Salò e perdi. Poi l’abbiamo ripresa in casa, con tante difficoltà. Contro l’AlbinoLeffe uguale. Poi arriva il Padova, sicuramente favorita e più quotata di noi. E’ stata tanto sofferta e difficile, quanto indimenticabile. Poi io sono entrato, ho battuto il rigore, abbiamo vinto. Un ricordo incancellabile ed emozionante. Dopo quasi cinquant’anni la serie B.” 

Seconda domanda da tifoso curioso. Tu ora giochi nel Vis Pesaro e sei nello stesso girone della Reggiana, dove milita un altro grande ex grigio, Andrea Arrighini. L’hai marcato tu?

“No, io non ho giocato quella partita e aveva fatto pure goal Andrea. Non per noi, ma sono contento per lui. E’ un bravo ragazzo. L’anno scorso è stato importantissimo per i grigi. Ora si è anche fatto male, purtroppo. Gli faccio i miei più sinceri auguri. Con Andrea ci sentiamo spesso come anche con altri ex compagni dell’Alessandria. Casarini, Frediani, Crisanto. Ho mantenuto un buon rapporto.”

Dal tuo punto di vista, come vedi il campionato dell’Alessandria?

“In una parola: tosta! E’ un po’ dura. Con l’ultima vittoria, il Cosenza si è avvicinato. Il campionato di serie B è talmente strano che non sai mai quello che può succedere. Sembra una frase fatta, ma in queste ultime giornate deve fare più punti possibile. Deve affrontare ogni partita come se fosse l’ultima. Si è creata una situazione un po’ strana. Quando doveva far punti, non li ha fatti e a volte li ha fatti quando nemmeno si pensava. Ho visto qualche conferenza stampa del Mister. Talvolta era anche in difficoltà perché credo si aspettasse qualche cosa in più dalla società dopo un campionato come quello dello scorso anno. Nonostante io non abbia trovato molto spazio e non abbia giocato molto con lui, credo che Longo sia stato fondamentale per la conquista della serie B, anche se in campo ci andavamo noi giocatori.”

L’Alessandria ha peccato un po’ di inesperienza, secondo te?

“Il Mister sapeva benissimo a cosa andava incontro anche perché lui la serie B l’ha fatta e l’ha anche vinta e penso che le richieste alla società le abbia fatte. Aveva già fatto intendere che con qualche rinforzo giusto e di categoria, si poteva fare un campionato sicuramente diverso e salvarti tranquillamente, come primo anno. Certo che se ti manca il centravanti sul quale tu avevi puntato per dieci giornate non è proprio il massimo. Nulla è perduto, per carità, devono rimanere lì agganciati, non devono farsi prendere dall’ansia e continuare a giocare al 100%.”

Una battuta sulla bella vittoria grigia a Cittadella. Nonostante l’inferiorità numerica, questa volta, l’Alessandria ha tenuto il risultato, può essere secondo te, sinonimo di una condizione atletica cresciuta ultimamente?

Sì, può essere. Li ho visti veramente molto bene. Ho visto una squadra compatta, con i giocatori che si aiutavano uno con l’altro, lottavano tutti quanti per lo stesso obbiettivo. Un po’ di ingenuità sull’espulsione a fine primo tempo, ma secondo me, è stata data dall’agonismo e dalla voglia di raggiungere il risultato. Una vittoria importantissima che dà morale e spero che proseguano con questo gioco e questa voglia nelle ultime tre giornate che mancano alla fine. Il Pordenone è praticamente spacciato, il Vicenza potrebbe, dopo la sconfitta di ieri, aver mentalmente mollato, nonostante il cambio di allenatore che solitamente spinge a miglioramenti. Stiamo a vedere cosa succede. Devono continuare con questa linea, questa grinta, come hanno fatto nelle ultime due partite, col Pordenone e col Cittadella.

Grazie Matteo per la bella chiacchierata. Tu ora non puoi, ma noi possiamo spingere, incitare e gridare. Sempre Forza Grigi!

(in collaborazione con ufficio stampa Vis Pesaro 1898)