Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Il Cittadella vince di misura al “Moccagatta” e mostra tutti i limiti dei “Grigi”.

L’Alessandria ci mette il cuore, tenta in tutti i modi di riequilibrare la partita dopo la leggerezza iniziale che ha portato, per ritardi nelle marcature, alla rete di Vita, ma non riesce a sfondare il muro del Cittadella. Squadra cinica e bene organizzata, quella giallo-blu,  che ha fatto sua l’intera posta e che continua a progredire in classifica. Passi indietro fra i Grigi, invece, se ne sono visti molti. Giocatori fuori ruolo e al di sotto degli standard soliti, poca precisione nei passaggi e poca incisività in area. Quattro occasioni da gol per i Grigi e due per il Veneti ma con un gol realizzato, quello che ha fatto la differenza.

Inizio poco convincente dei Grigi che lasciano giocare troppo i veloci e tecnici giocatori in maglia gialla e bordi blu. Poca attenzione che costa carissima all’Alessandria che già al secondo minuto si trova in svantaggio per un perfetto gol in girata di Vita. C’è molto tempo per recuperare ma si capisce che il gioco dei Grigi è ancora  lento e poco incisivo. Ci prova dopo qualche minuto Arrighini ma Kastrati si dimostra all’altezza della situazione. I lanci di Antonucci, Frare e Perticone  mettono spesso in crisi la squadra di casa e, per esempio, al quinto minuto è Parodi ad anticipare un evanescente  Okwonkwo su lancio di Benedetti. L’Alessandria pasticcia a centrocampo e fa fatica ad impostare correttamente le azioni. Infatti il filtro di centrocampo dei Veneti è efficace ed innesca spesso ripartenze pericolose. Il primo vero tiro dei Grigi si avrà solo con Parodi al ventesimo minuto. E già questo spiega  molto delle difficoltà di cui si accennava in apertura. L’Alessandria comunque ci prova con Casarini e Arrighini, trovando sempre un pronto Kastrati. Alza un poco il baricentro e tenta di arrivare al pareggio, ma il muro del Cittadella pare impenetrabile. Anzi, a volte partono micidiali ripartenze, come quella che libera Antonutti al minuto 27. Situazioni che costringono i giocatori in casacca grigia ad arretrare in fretta e furia. Al trentesimo è però l’Alessandria ad andare vicina al gol con Lunetta, completamente libero sulla destra del portiere Kastrati, che tira a colpo sicuro ma viene rimpallato da Cassandro in velocissimo rientro. Sono proprio questi interventi, precisi, decisivi, senza fronzoli, a far capire che le intenzioni del Cittadella sono assai serie e l’errore imperdonabile del secondo minuto, oltretutto, permette a loro di gestire al meglio l’intera partita. Ed effettivamente un rimpallo in area di Prestia poteva costare il secondo gol per il Cittadella e solo la provvidenziale deviazione di  Pierozzi, ha evitato il peggio. Ancora l’attaccante Okwonkwo ci prova al 42esimo ma è pronto Parodi a rimediare. Ottima, come sempre, la sua prova, di consistenza e qualità, così come le prestazioni di Casarini, Milanese, DiGennaro, Prestia e Pierozzi. Si riprende il secondo tempo con le stesse squadre del primo. Subito un brivido per il Cittadella, con l’Alessandria vicinissima al pareggio  al primo minuto. Un illuminato Pierozzi vede Chiarello sulla destra, lo serve ma il tiro forte e rasoterra viene intercettato da Kastrati in uscita, di sicuro uno dei migliori fra gli ospiti. Ci provano a più riprese, DiGennaro, Milanese, Casarini e Pierozzi, ma tutte le conclusioni o sono deboli o imprecise o, semplicemente preda dell’arcigna retroguardia giallo-blu. Buono il fraseggio dei Grigi fino alla “tre-quarti” poi l’inesorabile blocco del fronte difensivo veneto. Su ogni palla ferma svettano (e liberano) Mattioli e Adorni, rendendo difficile la vita ai Grigi. Che, in ogni caso, potrebbero pareggiare a due minuti dalla fine con un gran tiro all’incrocio dell’ottimo Milanese ma, con un piazzamento da manuale, Kastrati ci arriva.La partita si esaurisce qui, con il pubblico che – a gran voce – chiede rinforzi ed i giocatori mandrogni che fanno il solito cerchio di riflessione a centro campo, ma con qualche cruccio in più rispetto ad altre occasioni. Una sconfitta grave, che relega l’Alessandria sempre di più nella parte bassa della classifica e che ha sostanzialmente tre motivazioni: i momenti di appannamento e scarsa concentrazione, la “panchina” corta ed una ricerca del bel gioco a tutti i costi che – in serie B – può rivelarsi pericoloso. E il prossimo turno sarà a Reggio con la Reggina…

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Pier Luigi Cavalchini