Riflettori sul Mondiale Femminile per incrementare il movimento
Il calcio non è solo degli uomini e anche delle donne: le ragazze giocano a calcio e, spesso, lo fanno anche bene. La giocatrice più forte presente al Campionato del Mondo di Calcio Femminile, Ada Hegerberg, vincitrice del primo pallone d’oro, è norvegese e, nel suo Paese, chi gioca a calcio in Nazionale, viene pagato allo stesso modo.
Si sa, il calcio dei maschi ha delle platee infinite, quelle delle femmine ancora no. In Italia, grazie alla Federazione e ai grandi club si sta cercando di compiere uno sforzo per recuperare il tempo perduto sotto l’aspetto agonistico e culturale. Le tesserate sono, quasi, 24 mila, pochissime se si pensa alle pari ruolo presenti nelle altre parti d’Europa e del Mondo.
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In Italia le ragazze non sono professioniste e il reddito medio lordo delle Azzurre è di 30 mila euro: le più brave e fortunate hanno potuto cominciare ad allenarsi in belle strutture a tempo, quasi, pieno quando avevano già vent’anni.
Le favorite sono le padroni di casa della Francia che, in caso di trionfo finale, prenderebbero 4 milioni di dollari. La Fifa sta puntando e punterà molto su questo movimento, sul calcio femminile perchè le bambine che vogliono giocare a calcio sono una grande quantità in tutto il Mondo.
Negli stati il calcio femminile è, ormai, una splendida realtà, fatta di grandi numeri e di vittorie: le bambine cominciano a dare calci al pallone nei primi anni del loro percorso scolastico.
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La presenza della Nazionale Italiana Calcio al Mondiale in Francia potrà dare un’importante scossa culturale e, magari, anche sociale.