Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Bellazzini: “Finalmente è cambiata la musica negli allenamenti”

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Il calcio è un gioco di squadra e bisogna fare quello che viene richiesto ed un giocatore gioca in funzione della squadra e di quello che il mister gli chiede ma finalmente è cambiata la musica negli allenamenti, tutti beneficiamo di questa situazione”. Sono le parole di un Tommaso Bellazzini visibilmente commosso in sala stampa al termine della partita contro la Pistoiese. “Colombo – continua Bellazzini – ci ha dato fiducia, stiamo raccogliendo i frutti del lavoro di questi 10 giorni. Stiamo incominciando a stare bene, come non era prima, ed era un problema evidente. Adesso c’è più ritmo, più intensità. È l’effetto dell’aria nuova che respiriamo tutti. Credo che l’abbiano capito anche i tifosi sugli spalti”.

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Sono parole pesanti quelle del trequartista grigio. Parole che denotano come Mister D’Agostino non avesse creato un gruppo e non avesse messo a loro agio i giocatori che, di riflesso, non potevano rendere in campo.

Abbiamo fatto discretamente bene, ma vogliamo ancora migliorarci – gli fa eco Giuseppe Prestia -. Stiamo cercando di compattarci e lavorare con entusiasmo. Solo così possono arrivare i risultati”.

Cosa ci si ricorderà della gestione D’Agostino? Un’infermeria con troppi infortuni muscolari, frutto di una preparazione completamente sbagliata da sempre. Una rosa completamente disunita. Formazioni messe giù senza senso. Ed è proprio questo il merito più grande di Mister Colombo: aver finalmente creato un gruppo unito. Un gruppo che al goal corre subito ad abbracciare l’allenatore quasi buttandolo per terra. Un gruppo che collabora, lotta e si incita per un’unica causa.

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Non voglio prendermi meriti, sarebbe presuntuoso dire che un allenatore può incidere in così breve tempo” ha detto il tecnico al termine del match. Si sbaglia. Perché se è arrivato questo risultato è solo merito suo, del suo carattere, del suo spingere i ragazzi durante la gara (si sentiva urlare fino in curva). “I giocatori di talento vanno responsabilizzati e fatti giocare – ha continuato Mister Colombo -. Oggi si è vista unità d’intenti, Colombo non c’entra, il merito è dei ragazzi. È la testa che fa la differenza, non solo la qualità. La scossa di un allenatore nuovo induce a fare cose che prima non si facevano. Qui sta la differenza tra i grandi calciatori e quelli mediocri. Ormai nessuno può vincere le partite da solo”.

Ora a Mister Colombo ed ai suoi ragazzi non resta che compiere l’impresa sabato prossimo a Carrara. Perché non conta chi scende in campo, la squadra non è scarsa. Conta quanto cuore e quanto orgoglio si mette nella prestazione e se faranno come ieri (che hanno preso a pallonate la Pistoiese) i risultati arriveranno. Sempre.

 

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