Hurrà Grigi

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Banchelli: “Ad Alessandria un anno importante in una piazza importante”

Questa settimana la redazione di Hurrà Grigi ha incontrato Giacomo Banchelli, centravanti dell’Alessandria nella stagione 1992/93.

Banchelli, quali sono i suoi ricordi della stagione 1992/93 nella quale ha vestito la maglia dell’Alessandria?

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I ricordi che ho di Alessandria sono molto belli. E’ stata la mia prima esperienza lontano da casa perchè, anche se avevo esordito in Serie A con la maglia della Fiorentina, a sedici anni, trasferendomi ad Alessandria era la mia prima squadra fuori regione di provenienza: è stato, per me, un anno importante in una piazza importante.

30 agosto 1992 Alessandria-Pro Sesto 0-0. Banchelli subentra al posto di Alfano all’inizio del secondo tempo: è stata la sua prima partita con la maglia dell’Alessandria, se la ricorda?

Ricordo che ero arrivato in ritardo ad effettuare la preparazione estiva in quanto svolgevo il servizio militare. Quando sono giunto ad Alessandria, al campo di allenamento, il primo ad accogliermi fu Agostino Alessio, magazziniere dell’epoca. L’esordio in maglia grigia me lo ricordo: è indelebile come lo p stato il primo gol in Coppa Italia a Novara, dieci giorni prima.

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E’ stato con la maglia della Fiorentina che Banchelli si è tolto delle soddisfazioni importanti

Si con la maglia viola ho ottenuto delle prestigiose vittorie: il campionato di Serie B, nella stagione 1993/94 con Claudio Ranieri come allenatore, ho avuto il piacere di giocare con Batistuta, la Coppa Italia nella stagione 1995/96, nella doppia finale con l’Atalanta e la vittoria nel Torneo di Viareggio nel 1992 battendo, in finale, la Roma.

Ho avuto anche dei ricordi brutti in quanto ho subito l’infortunio al ginocchio nella stagione in cui ci fu vittoria del campionato di Serie B: ho subito la rottura del legamento crociato a febbraio nel match contro il Padova.

Quale è il gol realizzato che considera il più bello?

Qualche gol bello l’ho segnato: ne ricordo uno siglato a Pistoia da circa trenta metri al volo di sinistro. Sicuramente i gol all’esordio in Serie A, con la maglia della Fiorentina, contro il Torino, il 27 agosto 1995, entrambi nel secondo tempo, restano incancellabili.

Il primo gol in campionato, con la maglia dell’Alessandria, lo feci a Trieste, dove perdemmo la partita per 5-3, contro la Triestina, allenata da Perotti, allo stadio Nereo Rocco: feci gol di testa al 74′. Ho successivamente siglato la rete della vittoria contro l’Empoli, su passaggio di Didonè alla settima giornata. Feci i due gol contro il Ravenna, nella gara di ritorno, a marzo. Ravenna che allenato da Guidolin vinse poi il campionato dove in porta c’era Toldo che ritrovai poi, come compagno di squadra, a Firenze.

Nella stagione in cui ero ad Alessandria, svolgevo il servizio militare a Napoli. Chiesi cosi alla società mandrogna la possibilità di essere trasferito alla Cittadella, tra novembre e dicembre del 1992, in maniera da terminare il periodo di naia e poter cosi continuare la carriera calcistica: fui accontentato e continuai a giocare nell’Alessandria.

Ha seguito l’Alessandria degli ultimi anni e quali opinioni si è fatto?

Ero presente a Firenze durante la semifinale playoff Alessandria-Reggiana, vinta dai grigi con la doppietta di Gonzalez. Quell’anno sono stati investiti molti soldi da parte della dirigenza. Attualmente non la sto seguendo costantemente come negli anni passati. Purtroppo la squadra è in una posizione di classifica pericolante. Sicuramente la società ha cambiato parecchi giocatori: ora penso che si sia deciso di puntare a spendere meno rispetto agli ultimi anni.

Una piazza come Alessandria meriterebbe di ritornare a lottare per vincere il campionato.

Quali sono le caratteristiche che deve avere una squadra per vincere un campionato?

La prima cosa è sicuramente la presenza di una società sana, forte, presente, che fa rispettare le regole, e seria con persone competenti che hanno fatto calcio a certi livelli, abile a fare una programmazione importante. Qualsiasi società che punta a vincere dei campionati deve avere dei giocatori bravi, senza quelli i campionati non si vincono. Ci sono stati Presidenti, anche in Serie B, che hanno investito tanto, speso tanto e non hanno raggiunto l’obiettivo della vittoria del campionato.

Cosa c’è nel presente di Giacomo Banchelli?

Ho iniziato, prima di Natale, a collaborare con l’Aglianese, squadra in cui ha iniziato Massimiliano Allegri. L’allenatore è Agostino Iacobelli che ho avuto come allenatore l’ultimo anno in cui ho fatto il calciatore: ci siamo parlati e ci siamo trovati d’accordo ad iniziare insieme questo percorso. Sono in una società seria con un progetto serio.

Che ricordi hai del tifo alessandrino?

La squadra era buona. Serioli, Sabato, Perugi, Tonini, Avallone, Bertotto: signori giocatori, purtroppo in quell’anno non avevamo la società.

Io sono stato bene ad Alessandria e tutte le domeniche lo stadio era pieno.

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