Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Il saluto di Mister Sarri

SONY DSC«La sensazione che quella squadra potesse aprire un ciclo c’è ancora oggi, è chiaro; purtoppo è finita così… Sono contento che ora ci sia una Società solida, una Presidenza forte e che ci sia la possibilità di vedere i Grigi in Serie B, prima o poi…»
È stato questo l’augurio di Mister Maurizio Sarri, che, contattato telefonicamente, ha potuto così mandare un saluto a tutti i tifosi grigi che ricordano sempre con grande emozione la stagione 2010/2011 in cui il Mister toscano ha allenato l’Alessandria. Un campionato particolarmente emozionante, pur se vissuto tra mille difficoltà di carattere societario, con partite memorabili che sono rimaste nel cuore di tutti i tifosi grigi: ad esempio la vittoria ottenuta contro il Verona già allora allenato da Mandorlini, con una punizione di Artico all’ultimo minuto sotto la Gradinata Nord, oppure la gara in casa contro Spal che sancì la possibilità di disputare i play-off, o ancora la doppia semifinale, esaltante anche se sfortunata, diciamo così, contro la Salernitana. Una formazione, quella allenata da Maurizio Sarri, che poteva contare in porta Andrea Servili, naturalmente, perché «Servili ce l’avevamo solo noi», con una difesa guidata dal Vice-Capitano Cammaroto che quell’anno aveva come partner centrale Samuele Romeo, con Tommaso Ghinassi pronto a subentrare. A destra, il punto fermo era Raffaele Pucino, con Simone Ciancio rientrante dopo un lungo infortunio, mentre sulla sinistra si alternavano Simone Bonomi e Mirko Barbagli. A centrocampo, davanti alla difesa ricuperava tanti palloni e segnava spesso di testa Loris Damonte, insieme a Gianluca Segarelli; qualche presenza per Roberto Menassi e, poi, ovviamente, c’era Cristiano Camillucci, uno degli «eroi» dell’andata dei play-off disputata a Salerno. Sulla fascia destra, c’era il moto perpetuo Matteo Negrini, abile a saltare l’uomo e crossare al centro con precisione, così come sulla sinistra accadeva regolarmente anche con Daniele Croce, ancora oggi insieme a Mister Sarri ad Empoli, senza dimenticare il brasiliano Rafael Bondi, arrivato nel gennaio 2011. In attacco, naturalmente Capitan Fabio Artico, il ‘bomber’, insieme a Marco Martini (suoi i due gol nella semifinali di play-off con la Salernitana), Stefano Scappini e Andrea Cuneaz. Proprio recentemente, ai microfoni di Sport Mediaset, Mister Sarri ha ricordato con orgoglio come Arrigo Sacchi nel campionato 2010/2011 avesse pubblicamente elogiato la linea difensiva dell’Alessandria: mi è sembrato giusto quindi, chiedere una conferma direttamente all’allenatore toscano. Sentiamo quindi ancora Sarri: «Mi hanno riportato che era presente ad un corso… mi dissero che Sacchi, dopo aver visto Spal-Alessandria (disputata a Ferrara il 5 dicembre 2010 e terminata 1-1, ndr.), parlò della linea difensiva dei grigi come una delle più organizzate d’Italia: fu una cosa che mi fece particolarmente piacere…». Nell’anno vissuto ad Alessandria, il Mister dichiarò spesso di aver ritrovato proprio in quel periodo molti stimoli, come dimostra una sua dichiarazione rilasciatami nel corso dell’intervista pubblicata sul numero di Hurrà Grigi-Speciale play-off’ del 29 maggio 2011: «Sinceramente quest’anno ho ritrovato la soddisfazione di andare in campo e di allenare, un po’ per il livello del gruppo, un po’ perché ho subito trovato una buona dimensione con la città. Ad Alessandria sto benissimo, è una città in cui si può fare calcio a buoni livelli, facendo crescere anche molti giovani. C’è grande attaccamento alla squadra, ma nello stesso tempo non ci sono pressioni esagerate durante la settimana. Sarebbe una città ideale per fare determinati programmi…»).
Non a caso, Maurizio Sarri ancora oggi ama ricordare come, tra le sue tappe più importanti della sua carriera da allenatore, ci siano appunto Alessandria e Pescara: «Non saprei neanche spiegarlo, però è la verità… È un qualcosa che ‘si sente’… (sorridendo, dopo una breve pausa, ndr) Però è una cosa che mi hanno detto anche altre persone che sono state ad Alessandria!».
Un affetto e una stima ovviamente ricambiati sia dai tifosi, sia dagli addetti ai lavori: Mister Sarri grande allenatore e grande uomo.

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