Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Vincenzo Giordano: «Il ripopolamento del Mocca la soddisfazione più grande»

giordLa Faccia da Curva di questa settimana è Vincenzo Giordano, titolare della pizzeria Il Saraceno, da anni ormai tra i tifosi più sfegatati dei Grigi.
Partiamo: signor Vincenzo, da quanto viene al Moccagatta?
«Ho iniziato a venire a vedere l’Alessandria nel 1976 e mi ricordo ancora la formazione di quell’anno: Zanier, Giglio, Di Brino, Ghezzi, Vanara, Colombo, Pileggi, Vianello, Marullo, Borghi, Frigerio. Ho sempre visto l’Alessandria in Serie C: tanta prima divisione ma mai la Serie B. Speriamo che quest’anno…»
Già, lo speriamo davvero tutti. Cosa significa per lei essere tifoso?
«Per me essere tifoso significa portar dentro una passione da quando si è piccoli. Io ho sempre amato il pallone e vanto di avere tre squadre del cuore: Inter, Alessandria e Salernitana. L’Inter è un amore fanciullesco che provo ancora tutt’ora; la Salernitana è la squadra della mia terra e quindi ci sono particolarmente affezionato. L’Alessandria è la squadra che seguo di più, è la squadra della mia casa.»
E, avendo assistito ai due big match tra Alessandria e Salernitana nell’anno di Sarri, per chi tifava?
«Diciamo che il mio approccio alla partita è stato: ‘Mal che vada, vado a Verona’. E così è stato, solo che ci sono andato con la maglia della Salernitana e mi sono preso anche tanti insulti dai veronesi. Cose che si fanno!»
A livello di tifo, Alessandria potrebbe essere considerata una piazza ‘meridionale’ a suo parere? Il pubblico è tanto e cresce di partita in partita: cosa che di questi tempi nelle squadre del Nord è rara…
«Anche in Serie A si vedono stadi non pienissimi ed è uno spettacolo abbastanza triste. Sono contento del ripopolamento del Moccagatta, per noi tifosi è una grande soddisfazione e immagino lo sia anche per la società. La Salernitana ha un pubblico numerosissimo e molto caldo, forse troppo. Si vive il calcio ogni secondo ed è una grande situazione di responsabilità per i calciatori che devono sempre avere a che fare con tifosi che spesso si prendono tanta confidenza, citando diritti e doveri del tifoso. È però la spettacolarità di quella piazza e di tante altre piazze del sud. Alessandria è sicuramente più tranquilla e meno ossessiva. Sui gradoni però si fa rispettare con onore: al Moccagatta si è sempre molto calorosi. Ho appurato che invece il rettilineo si sta mano a mano riempendo di famiglie: mariti mogli e bambini che vogliono godersi la partita senza la confusione della curva. La cosa mi fa molto piacere.»
Cosa ne pensa della stagione di quest’anno?
«Tanto di cappello ai ragazzi e alla società, è stato svolto un ottimo lavoro. Secondo me però erano necessari due acquisti più mirati: uno in attacco e uno a centrocampo. Con questi due elementi saremmo a mio avviso, primi e soli. Siamo lì per lottare e lottiamo.»
Un appello per avvicinare ancora di più i cittadini di Alessandria al nostro momento importante.
«Più siamo meglio è, la curva è la vera molla di questa squadra. La carica che ti danno i tifosi non te la può dare nessuno. Si fa per noi e per la storia!»

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