Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

San Valentino al Moccagatta

serena e matteoÈ la festa degli innamorati, ci dovremmo sentire tutti tirati in causa, essendo tutti follemente ‘in love’ con l’Alessandria. Ma, per questa specialissima edizione, Hurrà ha voluto fondere l’amore dei baci, con quello dei gradoni. I nostri protagonisti sono Serena Russello e Matteo Serra, coppia di fidanzati e tifosi grigi. Ammetto di sentirmi un po’ il Cupido della situazione, comunque…
…come è nata la vostra storia d’amore? E… la vostra passione grigionera, invece?
Serena: «La nostra storia d’amore è nata per caso… così come la mia passione per i Grigi!»
Matteo: «Diciamo che la nostra storia è nata da un incontro abbastanza ‘casuale’; la mia passione per i Grigi invece è sbocciò entrando per la mia primissima volta al Moccagatta. Ero con mio padre, 16 anni fa. Era una partita con l’allora Cremapergo. Pareggiammo 1-1, per la serie ‘Cominciamo bene…’»
Chi di voi due ha, quindi, trascinato per primo l’anima gemella al Mocca?
M.: «Ovviamente io!»
S.: «Esatto, è stato lui a trascinarmi al Mocca. Inizialmente, ero un po’ diffidente, non lo nascondo, ma poi ho cominciato a conoscere molte persone, alcune delle quali sono diventati ottimi amici. Ho percepito davvero, a quel punto, di essere entrata in casa di una grande famiglia: variegata, allegra, frizzante e sicuramente molto di compagnia!»
Quante domeniche di relax sono state compromesse a causa dell’indomabile vocazione dei Grigi?
S.: «Credo di non saperle quantificare: inizialmente mi ‘sacrificavo’ per l’amore sconfinato che Matteo ha per questi colori, ma poi lo ammetto,ho cominciato a prenderci gusto io stessa, cominciando effettivamente a vivere le partite come appuntamenti fissi a seguito dei quali non manca mai la serata in compagnia!»
M.: «Ormai ho perso il conto… i Grigi però sono i Grigi.»
Cosa significa per voi tifare l’Alessandria?
M.: «I Grigi non si possono spiegare a parole. Quando entri al Mokka ti prende qualcosa, ti senti parte di una grande famiglia, unica in tutto. Forse i Grigi sono uno dei patrimoni di maggior valore della nostra bistrattata Alessandria. I Grigi o ce li hai nel sangue o non ce li hai, non possono essere un qualcosa di indifferente verso l’appassionato di calcio delle nostre lande.»
S.: «Far parte di un gruppo, di una grande famiglia, e sentirsene parte integrante. Credo che l’esperienza di vivere le emozioni e l’adrenalina di una partita dietro l’obiettivo di una macchina fotografica sia qualcosa di assolutamente unico: in quei momenti mi sento in dovere di creare ricordi, di fissare azioni e volti, espressioni, gioie e dolori non solo dei giocatori ma anche dei tifosi presenti.»
Cosa si prova a seguire il proprio grande amore con di fianco… L’altro grande amore della propria vita?
S.: «È un momento di condivisione e, perché no, anche di confronto. Tuttavia, noi non seguiamo la partita fianco a fianco…»
M.: «Infatti io trovo difficile rispondere a questa domanda, io sto in tribuna stampa, mentre lei è spesso a bordo campo a scattar foto, oppure in biglietteria. Se non altro si tratta di un aspetto della nostra relazione diverso dal solito, che possiamo vivere e condividere in maniera assolutamente diversa da ciò che fanno le altre coppie che non seguono i Grigi.»
La partita più bella e la partita più triste vissute assieme.
M.: «La migliore credo sia stata proprio quella di Pavia di domenica scorsa… Ma anche della vittoria con il Monza 2-3 al Brianteo ho ricordi indelebili cuciti nel cuore.»
S.: «Credo che una delle partite più belle sia la ultimissima Pavia-Alessandria: si respiravano grinta ed adrenalina nell’aria… davvero pazzesco! La più triste per me credo sia stata la sconfitta dei grigi in casa del Como, partita che è valsa l’eliminazione dalla Coppa Italia.»
La trasferta più emozionante condivisa?
S.: «Sicuramente quella a Venezia, dove accanto alla passione calcistica abbiamo unito la passione per i viaggi, i bei panorami e le belle città!»
M.: «Sì, in laguna e stato davvero bellissimo, anche perché non avevamo l’assillo di dover arrivare di fretta allo stadio!»
Aspettative per questa strana serata di San Valentino.
M.: «Più che un’aspettativa, una speranza: che i Grigi vincano! (Anche se sono perfettamente cosciente del fatto che, non appena Serena leggerà questa risposta, verrà a ribadirmi che non sono per niente romantico…)»
S.: «Sarebbe bello vedere lo stadio pieno di coppie che come noi condividono una passione! Chissà che anche per tante altre ragazze i Grigi non diventino una mania! e perché no… di essere invitata da Matteo al termine della partita ad una cena a lume di candela.. magari corredata da un bel mazzo di rose rosse! Ah l’amour!»
Carta bianca per l’ultima domanda: sensazioni, pensieri e idee sul rapporto Amore-Alessandria.
S.: «Il rapporto Amore-Alessandria è strano, sotto certi aspetti difficile da spiegare. Da parte mia c’è il piacere di condividere una passione sana con chi amo, di assaporarne il gusto e la bellezza da vicino anche attraverso il linguaggio della fotografia.»
M.: «Per il tifoso grigio che non ha una compagna appassionata di calcio, il rapporto amoroso che lega il tifoso stesso alla sua amata Alessandria diventa un problema non da poco, specialmente in stagioni che regalano grandi emozioni come quella attuale (non oso immaginare la quantità di liti moglie-marito per seguire la squadra a Pavia, come a Sassari o Novara). Ma credo anche che, in una coppia si debba arrivare ai compromessi per vivere bene la propria relazione, per cui lancio un appello a voi fanciulle: venite al Mokka (almeno qualche volta!).»

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