Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Magico, folle orso!

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Diciamoci la verità: al 40° del primo tempo di Alessandria – Pordenone, nessuno ci credeva più.

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Dopo lo scialbo pareggio di Cremona e un primo tempo tra i più brutti della stagione (amichevoli comprese), un gol strano, quasi fortuito: a posteriori, forse il segno che la dea bendata, finalmente, aveva finito di metterci i bastoni tra le ruote. O, più probabilmente, che era arrivato il premio alla costanza ed all’impegno di tutto l’ambiente: cose che dagli spalti, spesso, non si vedono e, tantomeno, si considerano.

E’ inutile pensare a come sarebbe andato il secondo tempo, se non fosse arrivato quel gol: con i se ed i ma non si fanno i campionati. Anche questo è il fascino del calcio.

La realtà è che, da allora, sono arrivate solo vittorie e la prospettiva, per mercoledì, è quella di agguantare la vetta della classifica, soli contro tutto e tutti.

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Stiamo, però, coi piedi per terra: indipendentemente dal risultato finale, la strada è ancora lunga. E’ chiaro che, in questo momento, l’Alessandria e, forse, il Novara sono le squadre da battere, quelle con gli organici più completi.

Quante sono state, però, le formazioni che, in questo campionato, si sono cullate nei sogni di gloria? Como, Pavia, Bassano, persino ad Arezzo, ad un certo punto, si erano convinti di essere i più forti. La realtà è che la lotta al vertice è ancora emozionante ed incerta: per una volta ci piacerebbe vincere facile, ma non sarà così. E’ un campionato molto bello, teso ed avvincente, anche se la qualità del gioco delle formazioni di testa può non entusiasmare gli esteti del bel calcio. Comunque, l’Alessandria che si è vista in queste ultime vittorie ha il pregio di essere cinica, equilibrata, caparbia. Ripeto, stiamo coi piedi per terra, non illudiamoci, ma godiamoci questa squadra che ci ha restituito un sogno, quando già tornavano gli incubi peggiori.

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