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Lega Pro, Girone A: il commento della 27° giornata

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La 27° giornata del girone A di Lega Pro fa registrare tra i propri archivi un’anomala situazione: cinque vittorie per le prime cinque della classe, sei sconfitte per le ultime sei del gruppo. Trattasi di una circostanza alquanto particolare considerando l’alta imprevidibilità di questo campionato, in cui le sorprese si insediano sempre dietro l’angolo.
Chi ormai non suscita più scalpore è la capolista. Il Cittadella ottiene nel match casalingo contro il Lumezzane la decima vittoria consecutiva, avvicinando sensibilmente quella che ormai pare essere una semplice formalità: la promozione in Serie B. Come ribadiamo da tempo, il calcio di Venturato nell’ultimo periodo non sta entusiasmando gli addetti al lavoro per la sua brillantezza, bensì per la sua devastante concretezza e per la sua invidiabile solidità. Con le dovute proporzioni ricorda vagamente squadre come la Juventus, che nei propri campionati si caratterizzano per elementi come la fame e la cattiveria agonistica.
Con un pallido 0-1 l’Alessandria sbanca Busto Arsizio, tornando immediatamente alla vittoria dopo le due sberle incassate al Moccagatta dal Cittadella. Parlare di ottima prestazione apparirebbe totalmente fuori luogo però a questo punto della stagione i punti valgono doppio e, nonostante la Pro Patria sia sulla carta un avversario tutto fuorché insidioso, vincere in trasferta non è mai semplice, soprattutto considerando l’altalenante periodo che stanno attraversando i grigi. Se l’obiettivo finale è quello di raggiungere i playoff, però, sarà fondamentale assumere un’atteggiamento più “provinciale” e meno altezzoso.
Pordenone e Feralpi Salò, dall’alto della tranquillità di chi non ha nulla da perdere, si impongono a domicilio contro Albinoleffe e Padova proseguendo il loro cammino da outsider per un posto playoff che, per il lavoro svolto sia a livello societario che sul campo, meriterebbero indubbiamente.
Alle spalle del Cittadella il Bassano allunga la propria striscia di risultati positivi vincendo a Mantova e presentandosi al rush finale come la principale candidata per il raggiungimento del secondo posto, in virtù dell’impressionante condizione fisica messa in evidenza nelle ultime giornate.
In fondo alla classifica sorride solamente il Renate che trionfa a Pavia approfittando della crisi nera in cui sono malamente sprofondati i padroni di casa.

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