Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

L’Alessandria diventerà il Torino B?

dsc_5085Voci insistenti e autorevoli ci riferiscono di incontri che il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi avrebbe avuto in questi giorni con il patron del Toro Urbano Cairo. Sappiamo, del resto, che la famiglia Di Masi è già stata coinvolta in passato nell’amministrazione del Toro. Anche recentemente, poi, la presenza di Cairo è stata segnalata al Moccagatta, come documentato fotograficamente dal nostro giornale.

Dietro al proposito di ringiovanimento della squadra (in realtà un vero e proprio smantellamento dell’organico) ci sarebbe quindi il progetto di valorizzazione dei giovani più promettenti di un vivaio, quello del Torino Calcio, tra i più apprezzati a livello nazionale.

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Tutto già visto:  in passato (stagioni 91/92 e 92/93), ai tempi di Zaccarelli direttore sportivo, si tentò un’operazione simile, sempre in sintonia col Torino.  Al grido di largo ai giovani (in particolare nel campionato 92/93) arrivarono un 12° ed un 9° posto al termine di campionati tribolati, vissuti spesso ai margini della zona retrocessione.

Valorizzare i giocatori altrui non è un progetto per il futuro, è un tirare a campare: se qualche giovane promessa si mette in evidenza, l’anno seguente torna alla casa madre o viene destinato a qualche più prestigiosa vetrina in serie B. Ogni anno ti ritrovi con una squadra da rifare, senza aver posto le basi per nulla.

In ogni caso, non ci sono prospettive di classifica, non ci sono sogni di gloria: del resto, in conferenza stampa, lo stesso Di Masi ha parlato di obiettivo play-off e di progetto (?) a lungo termine.

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L’unica illusione, in questa vicenda, comunque da confermare,  è che Cairo voglia in questo modo fare un primo passo per poi, in futuro, assumere un ruolo di protagonista nella proprietà dell’Orso Grigio: finalmente celebreremmo il ritorno di un alessandrino alla proprietà dell’Alessandria Calcio! Uno che di calcio se ne intende.

La realtà attuale, però, dice un’altra cosa: dopo 45 anni di serie C, l’unico nostro obiettivo non è più la promozione, ma la valorizzazione dei giocatori altrui.

Che tristezza!

 

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